Con questo libro Drop-out, edito da Fuori Onda nel 2014, Federico Batini, ricercatore e professore aggregato all’Università di Perugia presso la Facoltà di Scienze della Formazione, vuole far luce su un problema rilevante all’interno della scuola che è quello dell’abbandono del ciclo degli studi da parte di studenti che si sentono incompresi e che non trovano spazi di espressione all’interno del sistema. Il fenomeno dell’abbandono scolastico solo in Italia, secondo i dati Eurostat (2013) si attesta sul 17,6%, un dato molto importante sul quale si impone l’obbligo di riflettere. Intento dell’autore è quello di assumere il punto di vista di alcuni ragazzi che hanno interrotto il loro percorso di studio per comprenderne a fondo le motivazioni. Il termine “drop-out” che dà il titolo al volume, indica quei giovani che sono fuoriusciti dal classico iter formativo di istruzione secondaria. Dopo la prefazione di R. Trinchero e l’introduzione di G. Benvenuto, il libro si articola in due parti. Nella prima parte si introduce la tematica dell'abbandono scolastico molto spesso indissolubilmente legata al livello culturale e al livello di reddito della famiglia di appartenenza e altre volte invece connessa alla percezione negativa delle proprie capacità, alla volontà di rendersi economicamente indipendenti e all’incomprensione con gli insegnanti. Nella seconda parte si riportano i dati di una ricerca condotta con il metodo dell’intervista per dare voce a chi non è stato ascoltato e compreso dal sistema scolastico. Nelle 190 pagine gli oggetti di studio diventano quindi soggetti, protagonisti che, denunciando il loro punto di vista fanno emergere le debolezze e le inadeguatezze del pianeta scuola. Per citare Don Milani la scuola infatti sembra sempre più un ospedale che cura i sani e respinge i malati. La ricerca basata su 67 interviste semi-strutturate e condotta a carattere conoscitivo e descrittivo, prende in esame un campione di ragazzi drop-out di età compresa tra i 16 e 18 anni, diviso in una componente aretina (composta da 27 interviste raccolte in 3 percorsi formativi istituiti dall’Amministrazione Provinciale d’Arezzo appositamente per drop-out tra l’ottobre 2013 e il febbraio 2014) e una componente perugina (costituita da un campione a valanga di 40 soggetti drop-out del territorio perugino).
I risultati della ricerca mettono in evidenza il bisogno di ascolto da parte dei “non allineati” cioè di quei ragazzi che non possiedono le caratteristiche dello studente standard che la scuola si aspetta. La maggior parte dei soggetti intervistati chiede alla scuola forme più dinamiche di apprendimento al fine di soddisfare interessi immediati e aprire prospettive future nel mercato del lavoro. Meno nozionismo a favore di più praticità e contatto umano. Le interviste denunciano un modello trasmissivo poco motivante e decontestualizzato dal mondo del lavoro, la scelta del drop-out di conseguenza cade su corsi professionalizzanti istituiti da Provincie e Regioni che mirano al recupero delle ventuno competenze di base mediante metodi di apprendimento più stimolanti. Il volume di Batini offre quindi importanti spunti di riflessione a tutti gli attori coinvolti nei percorsi di apprendimento al fine di arginare il fenomeno dell'abbandono scolastico e di arginare altresì il rischio di perdere future professionalità e preziose risorse umane.
Agnese Bianchetti